Eccoci qui. Non pensavo potesse accadere mai, ma finalmente ho di nuovo la mia vita. Da disoccupata, ma pur sempre abilitata.
Sì, cari amici, perchè dall'ultima volta che vi ho scritto sono ufficialmente diventata una professoressa. Ci eravamo lasciati a giugno con gli ultimi sei esami del mio percorso e la disperata stesura della tesina, o relazione di tirocinio, o come più vi piace chiamarla, tanto ancora adesso non è che si sia capito bene cosa fosse! In questo ultimo mese di luglio sono successe tante cose: abbiamo ultimato il nostro lavoro da presentare in sede di esame finale, spesso seduti al tavolino di un bar, con la nostra tutor, tra caffè e thè per mancanza di aule disponibili in facoltà. Abbiamo studiato nuovamente tutti i programmi dei corsi di area disciplinare per l'assenza di direttive precise e certe sulle modalità della prova ultima; abbiamo fatto il nostro ultimo esame da dottori/dottoresse il giorno 22 luglio. Infine abbiamo salutato per sempre-lo spero-il chiostro di Porta di Massa, ma soprattutto abbiamo sudato. Sì, ve lo garantisco. Non so se anche voi l'avete sentito, ma, credetemi, questo caldo, pazzo e folle, è stato la ciliegina sulla torta, il degno coronamento di un iter che ci ha fatto veramente buttare ACQUA.
Nonostante tutto, quando mi volto indietro e proiettandomi fuori da me stessa, mi osservo, non posso non scorgere i sorrisi rubati tra una lezione e l'altra, le risate e i mille caffè tra i vicoli del centro storico, l'invasione in pizzeria per rendere la pausa pranzo più piacevole, trascorrendola tutti insieme, le conversazioni adolescenziali sul mega gruppo whatsapp-perché sia chiaro, 'sta cosa che noi non avevamo avuto whatsapp ai tempi della scuola, ci rodeva troppo-e la felicità di ritornare il giorno dopo in quelle aule per ritrovare la familiarità e il calore del gruppo. Tutto questo lo devo ai miei colleghi e alle mie colleghe-che dico!-ai miei compagni di viaggio, ai miei amici, con cui ho condiviso i dolori, ma soprattutto le gioie di questa tappa fondamentale della nostra vita. Ho riscoperto la solidarietà e il desiderio di esserci per gli altri e questo non lo si trova dappertutto. Un anno fa, a quest'ora, non sapevo ancora di aver passato il test di preselezione, ora sono addirittura già abilitata e mi godo la mia temporanea nullafacenza! Mentre vi scrivo, sono su una delle spiagge più belle della nostra terra: Baia dei Turchi, in Puglia. Lo so, mi state invidiando e fate bene. E mentre voi mi invidiate, io vi saluto, la mia estate mi aspetta e anche la mia felicità.
Au revoir, amici!