Webseries e pubblicità: come unire l'utile al dilettevole

Giovedì, 02 Marzo 2017 00:00
  

Bisogna subito dire che questo articolo non è un tutorial. Placate quindi i vostri animi desiderosi di "big money", cari amici. Ad essere sinceri neanche l'idea è di chi vi parla. La sottoscritta sta ancora aspettando l'eredità di un improbabile zio d'America o che il proprio cane, nascondendo l'osso, trovi il petrolio.

 

L'idea è venuta ai geniacci della Peugeot.


Cos'hanno fatto? Hanno sfruttato il format delle web serie per farsi pubblicità. Già questo è da apprezzare perché si sono dimostrati originali e al passo coi tempi. Se poi come protagonista di questa serie/spot scelgono il talentuoso Stefano Accorsi, che con la sua voce potrebbe convincermi a comprare qualsiasi cosa, allora la definizione di "geniacci" per quelli della Peugeot è più che giustificata.

 

Peugeot Accorsi 2

 

Ma di che si tratta?


Il nostro Stefanone nazionale deve andare a fare un provino, il più importante della sua vita. In ognuno dei sei episodi – tre sono già online, i prossimi lo saranno a breve – gli succede qualcosa che lo porta a reagire in modo diverso e ad affrontare poi il provino con un particolare stato d'animo. Nel primo, ad esempio, intitolato "Stupore", incontra un ex compagno di scuola con cui ha un conto in sospeso. Gli altri ... non posso dirvi di che parlano, vi rovinerei la sorpresa! Dico solo che consiglio la visione del secondo a tutte le donne. Poi mi ringrazierete.

 

Peugeot Accorsi

 

Quindi le web serie sono ora diventate strumento del marketing? È indubbio che sfruttando il web il numero di spettatori/clienti che si può raggiungere diviene praticamente infinito.


«Si, ma...che ne sarà della credibilità, della professionalità?» potrebbe obiettare qualcuno. In realtà si tratta solo un possibile utilizzo di uno strumento, quello delle web serie, molto versatile per propria natura. La stessa situazione avviene in molti altri campi, ad esempio nell'editoria: in libreria, accanto a Proust, Kafka e Svevo, troviamo l'ultimo "best seller" di Barbara D'Urso, ma non per questo la letteratura – quella degna di questo nome – è morta. Almeno non ancora e non per questo.


In conclusione, credo che possiamo dormire sonni tranquilli e andare a comprare una Peug... no, scusate, ancora non mi hanno assunta come testimonial. Ritiro tutto.

 

P.S. Stefano, se il provino è a Napoli, ti accompagno io, tranquillo!

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Annachiara Giordano

Studentessa di Lettere moderne e aspirante giornalista, sono appassionata di letteratura e viaggi, cinema e telefilm, insomma di tutto ciò che possa stimolare fantasia e immaginazione. 

Sito web: https://www.facebook.com/annachiara.giordano1?ref=tn_tnmn

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