FRIDA. È ormai istintivo associare a questo nome il volto incorniciato di fiori e dalle folte sopracciglia stampato su tote-bags, cover per cellulari, magliette e altri svariati gadget. Un tempo collegata a movimenti artistici e ideologici, dei quali però ha più volte rifiutato l'etichetta, la messicana Frida Kahlo è stata per anni un'icona del surrealismo, del femminismo e del comunismo. Ad oggi - a pari merito con Papa Francesco! – è invece diventata uno dei simboli della pop art e dello stile hipster.
Nel 2016, Benjamin Lacombe e Sébastien Perez pubblicano un libro di illustrazioni che ha come soggetto la celebre artista messicana. Esattamente come faceva Frida con i suoi dipinti, anche nelle illustrazioni di Lacombe nessun particolare è lasciato al caso e ogni elemento si carica del suo simbolismo magico.
Ne sono un esempio le farfalle azzurre della prima illustrazione, scelte da Lacombe perché nella tradizione messicana sono un simbolo della rinascita dell'anima. La prima immagine, infatti, è quella del tragico incidente in autobus che diede inizio alla vita di sofferenze di Frida, ma anche alla sua rivincita morale sul dolore attraverso l'arte, al suo insaziabile piacere di vivere, alla sua eterna e gloriosa lotta contro un corpo malandato.
Lacombe e Perez sviluppano il loro libro in nove capitoli e anche in questo caso la scelta del nove non è un caso: nove era, infatti, il numero magico nella cultura azteca. I due illustratori ripercorrono la vita di Frida attraverso i suoi pensieri, le sue opere e le sue disavventure: l'incidente, la cura, l'amore per la terra, per gli animali e per il suo Diego, il suo stoico rapporto con la morte, il bisogno mai soddisfatto di maternità, la sua "colonna rotta" e il suo desiderio di non essere mai dimenticata.
I lineamenti delicati della Frida di Lacombe, fanno pensare ad una bambina con una testa troppo grande per il gracile corpicino, esattamente come fu l'artista durante la sua breve ma intensa vita: una grande mente e un grande spirito, intrappolati nella gabbia di un corpo troppo fragile.
Le illustrazioni di Lacombe riprendono i dipinti di Frida accentuandone alcuni elementi e giocando con la tecnica delle pagine intagliate, che permette di valorizzare il gioco di simbologie e la profondità psicologica di questo affascinante personaggio. Frida non è più soltanto il nome di un'artista che un tempo visse in Messico, è un mondo, una cultura, un mito, un simbolo del suo paese e del suo tempo e il libro di Perez e Lacombe è una rivisitazione della sua arte filtrata dall'occhio della nostra generazione, irrimediabilmente contagiata dal fascino esotico, ispirato e caparbio di quel volto incorniciato di fiori.