La proposta di Donald Trump di armare gli insegnanti, impartendo loro una formazione militare finalizzata alla legittima difesa, non è risultata particolarmente gradita ai docenti. Di qui ArmMeWith, nata su Instagram per rispondere al progetto del leader della Casa Bianca, opponendo matite, libri e materiale scolastico alle armi da lui inneggiate. La campagna è, infatti, finalizzata a lanciare il messaggio per cui la risposta alla violenza non sta nella repressione, bensì nel prevenire che essa si consumi.
E come si farebbe prevenzione, si chiedono i docenti sui social, se gli studenti li percepissero non come un rifugio dove trovare stimoli, ma come dei nemici pronti a far loro del male?
La strage avvenuta nel liceo di Parkland in Florida ha messo genitori, alunni e insegnanti in stato di allerta. Tuttavia, secondo gli insegnanti, questo non giustificherebbe il proposito di spaventare gli alunni; dal momento che un bambino di sei anni, a scuola, ha solo bisogno di imparare a leggere e scrivere.
Una maestra di scuola dell’Iowa, Lindsey Paull, ha affermato di essere disposta ad abbandonare l’insegnamento, il lavoro dei suoi sogni, se venisse in qualche modo autorizzata a portare un’arma tra le mura scolastiche. Kate Burgess-MacIntosh, una delle professoresse sostenitrici di #ArmMeWith, ha intimato: "Datemi delle matite, in modo che i miei studenti possano scrivere le leggi del futuro".
“Più armi, meno stragi”, afferma Trump. Ironica la seconda parte dello slogan, considerate le sue scelte in campo militare.
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