Chiunque sia nato negli anni ’90 ha passato l’inizio della decade successiva a vedere i Pokemon. Inutile provare a mentire.
Eppure i “mostriciattoli” nati dalla mente di Satoshi Tajiri continuano ad avere successo e stanno segnando più di una generazione. Dal Game Boy, infatti, i Pokemon sono facilmente passati alle moderne console e hanno fatto la loro comparsa anche sui nostri smartphone non molto tempo fa – ricordate l’app “Pokemon Go” che faceva sembrare tutti dei matti per strada? Ecco.
Tornano pure sul grande schermo, con Pokemon: Detective Pikachu, uscito nelle sale lo scorso 9 maggio.
Diretto da Rob Letterman, il film si ispira all’omonimo videogame del 2016 e vede come quasi assoluto protagonista il famosissimo Pikachu. Infatti, solo lui mostra delle vere e proprie interazioni, mentre gli altri innumerevoli Pokemon, pur notevolmente presenti in ogni inquadratura, sono relegati sullo sfondo. Manca anche lo storico Ash Ketchum, qui “sostituito” da Tim Goodman (Justice Smith), che accompagnerà il roditore elettrico nella risoluzione di un caso poliziesco.
Rivolto ad un pubblico di bambini, il film affronta temi quali il rapporto padre-figlio, la lealtà nell’amicizia, il rispetto della diversità e la negatività del cinismo degli adulti. C’è anche un lieve accenno al rispetto del pianeta. Tuttavia, l’ironia del film coinvolge grandi e piccini, e una sottile vena di sarcasmo mira dritta al divertimento degli adulti. Molto si deve alla voce di Pikachu, che in lingua originale appartiene a Ryan Reynolds (in italiano è di Francesco Venditti).
Con un incasso di oltre 175 milioni di dollari, al momento, il film sembra inscriversi sulla scia di Avengers: Endgame e pare si sia già deciso per un sequel.
Link alla foto: https://sito.libero.it/streaming/2019/05/10/pokemon-detective-pikachu/