Ebbene sì, è uscita su Netflix la quinta stagione di Black Mirror, la serie britannica più ansiogena e rivelatrice di sempre. La serie è infatti nota per la sua capacità di sconvolgere il pubblico, mettendolo di fronte alla dura realtà in modo diretto e implacabile.
L’idea di fondo è quella di rivelare l’immane pericolosità insita nella tecnologia, di cui ormai siamo schiavi. Tale messaggio è veicolato in modo diverso nei vari episodi, che non presentano, infatti, sostanziali legami di trama, ma solo sottili richiami – avete notato che c’è quasi sempre un ospedale chiamato San Jupitero?
Ecco che ora possiamo guardare la quinta stagione, fatta di tre episodi proprio come le prime due stagioni (solo la terza e la quarta erano formate da sei episodi).
Il primo episodio, Striking Vipers, è incentrato sulla relazione instauratasi tra gli avatar di due vecchi amici, la quale scatena dubbi, perplessità e malessere nei due uomini, interpretati da Anthony Mackie (il Falcon amico di Captain America) e Yahya Abdul-Mateen II (Aquaman).
Smithereens, il secondo, narra del rapimento ai danni di uno stagista di una società di social network operato da un tassista che si sente responsabile per la morte della promessa sposa avvenuta in un incidente d’auto.
Infine, il terzo, Rachel, Jack and Ashley Too, mostra i dolorosi retroscena della vita di una famosa pop star interpretata da Miley Cyrus, che verrà aiutata da una fan, dalla sorella di questa e da una bambola robotica.
A dirla così, i tre episodi sembrano alquanto interessanti e promettenti. In realtà è tutto dovuto alla fama che Black Mirror si è conquistata con le precedenti stagioni, in quanto questa nuova serie è la peggiore di sempre. Le uniche note positive infatti sono la magistrale interpretazione di Andrew Scott (Sherlock), nel ruolo del rapitore nel secondo episodio, e di Miley Cyrus, che interpreta la pop star dalla vita difficile – un po’ come nella realtà, no?
I tre episodi, infatti, sono superficiali e piatti, non approfondiscono quanto dovuto le importanti tematiche che abbozzano e, a dirla tutta, non presentano il senso di minaccia e ansia tipico di Black Mirror. Sembra di vedere tutta un'altra serie, e neanche delle migliori.
Che sia la fine di un’era?
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