E' scomparso il più grande calciatore di tutti i i tempi, è morto oggi a Tigres in Argentina Diego Armando Maradona. Aveva compiuto 60 anni il 30 ottobre. a lanciare la prima agenzia il quotidiano Clarine e dal sud america in pochi minuti la notizia è rimbalzata nelle redazioni di tutto il mondo. Letale per il Pibe de oro un attacco cardiocircolatorio, mentre si trovava a Tigres nella sua casa di Barrio Sant' Andres in compagnia della figlia Giannina. Allertate dalla donna, sei le ambulanze che si sono precipitate a dare soccorso, ma che hanno solo potuto constatare il decesso. Un quadro clinico compromesso in seguito all'operazione al cervello subita i primi di novembre, per un' ematoma subdurale. Il decorso postoperatorio era stato per certi versi sorprendente anche se le condizioni generali facevano temere complicazioni. Ma Diego era stato dimesso e seguiva un percorso riabilitativo. Il recupero è stato interrotto bruscamente dalla notizia della morte del mito. La morte del più grande giocatore di tutti i tempi.
Muore quello che è stato l' emblema del calcio in tutto il mondo insieme a Pelè, che pochi giorni fa affermava: " probabilmente ci ritroveremo insieme a giocare in paradiso"
Diego Armando Maradona se n'è andato intorno alle 17:00 ora italiana; piange l' Argentina ma piange anche la sua Napoli. Una pugnalata dritta la cuore per tutto il mondo del calcio e non; per tutto ciò che Diego ha rappresentato in campo e fuori. Un artista, sia che giocasse alla Bombonera sia che giocasse al San Paolo di Napoli. Un trascinatore, il numero 10 per eccellenza sin da bambino, quando diceva di avere due sogni nel cassetto, il primo di giocare un mondiale, il secondo di vincerlo. Con il suo divino sinistro li ha realizzati, ha vinto da solo il mondiale in Messico del 1986 contro l' Inghilterra e con la famosissima Mano de Dios.
Ma ha fatto immensamente di più per Napoli e con il Napoli consegnandogli due scudetti. Una sorta di rivincita sociale e di riscatto. Maradona è stato l' Eldorado, è stato il capopolo, idolo indiscusso e indiscutibile . Una storia unica quella napoletana durata 7 anni fatta anche di eccessi dentro e fuori dal campo, finita per una brutta storia di doping. Da li, il tentativo di riabilitazione a Siviglia, la rinascita calcistica, l'ultimo periodo nel suo amato Boca Junior e il passaggio dal campo alla panchina. Una vita spericolata quella di Maradona più di una volta riacciuffata per i capelli. Maradona era la bandiera di due paesi la sua Argentina e Napoli che soffrono e lo omaggiano. Le sue due patrie ricordano di quando il mondo si fermava con il cuore in gola stupito ed estasiato ad osservare quel ragazzo che volteggiava in campo e sembrava volasse. oggi il mondo si ferma nuovamente commosso e con un groppo in gola a guardare mentre quello stesso ragazzo volteggiando per un ultima volta vola via.
Un personaggio leggendario anche se controverso, amato e venerato, discusso e discutibile. Un iconoclasta.
E adesso che il Pibe de Oro non c'è piu' la sua ormai famosissima frase: "è stata la mano di DIO" assume tutto un altro sapore.
Diego era solito dire, i giornalisti non mi hanno capito, la gente invece si, Ed è proprio per questo che per comprendere a fondo cosa significhi la perdita del genio del calcio per Napoli abbiamo posto una semplice domanda a quattro ragazzi :
"Cosa ha rappresentato per te Diego Armando Maradona?"
Cristian: " Non è tanto cosa ha rappresentato per noi Maradona, ma cosa è stato per Napoli. Il riscatto sociale in un' Italia che ci ha sempre considerati come ultimi, parassiti e sfaticati. Siccome sai che in questo paese un giocatore di calcio vale più di un Santo, ecco la risposta alla tua domanda."
Vincenzo: "Io ero piccolo ma per me era pura gioia. Si respirava un clima diverso in quegli anni non so spiegare

