Dopo quasi un mese dal suo esordio, Dahmer-Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer (Monster: The Jeffrey Dahmer Story) sta ancora avendo un enorme successo e si sentono costantemente opinioni riguardo questa serie true crime. In termini di visioni su Netflix è seconda solo a Stranger Things. I 10 episodi usciti il 21 settembre 2022 si basano sulla biografia del serial killer Jeffrey Dahmer detto anche il cannibale di Milwaukee. Il ragazzo terrorizzò lo stato del Wisconsin tra la fine anni 70 e l’inizio degli anni 90. La serie diretta dal regista Ryan Murphy, sebbene abbia suscitato l’interesse di moltissimi telespettatori, è stata anche oggetto di numerose polemiche.
La serie Tv riporta i fatti realmente accaduti riguardo Jeffrey Lionel Dahmer nato a Milwaukee il 21 maggio 1960. Il ragazzo trascorse un’infanzia particolare perché ideò un cimitero di animali in cui trascorreva molto tempo. Nel 1978 commise il suo primo omicidio verso il diciottenne Steven Mark Hicks colpendolo con un manubrio e poi soffocandolo. Prima di fare a pezzi il cadavere e di scioglierlo nell’acido, inoltre, ha consumato anche un atto di autoerotismo. Dopo aver trascorso un periodo nell’esercito visse a casa della nonna. In quel periodo iniziò a frequentare i bar gay della città e da quel momento iniziò a svolgere molti macabri atti di violenza anche sessuale arrivando ad uccidere 17 persone ricorrendo a metodi d’ogni genere. Fu arrestato nel 1991 e condannato all’ergastolo ma morì due anni dopo per mano del detenuto Christopher Scarver.
Sebbene la serie si ispiri alla narrazione della realtà, in essa vengono raccontati gli omicidi del killer analizzando anche la psicologia del personaggio e la sua mente piena di interrogativi. La storia inizia dal momento finale del processo di Dahmer per poi procedere ritornando indietro nel tempo e ripercorrendo tutta la vita violenta e drammatica del protagonista. Questo racconto terrificante ma reale tiene incollati i telespettatori alla tv, attira molti perché è uno di quei misteri della mente che non trovano risposta. Nonostante ciò, questa serie ha suscitato molte polemiche. La prima ha riguardato la scelta della piattaforma Netflix di metterlo nella categoria LGBTQ, scelta revocata poi il 23 settembre. Ancora più numerose le critiche dei parenti delle vittime del serial killer che hanno scoperto dell’esistenza della serie solo dopo la sua uscita. Sebbene non ci fosse nessun obbligo legale nel contattare i familiari delle vittime perché le vicende erano già di dominio pubblico, sarebbe stato opportuno avvertirle preventivamente.
Un particolare dell’ultima puntata della serie ha catturato l’attenzione del pubblico infatti, nel decimo episodio, c’è un parallelismo tra la storia di Jeffrey Dahmer e quella di un altro serial killer degli anni 70 ossia John Wayne Gacy. Egli era soprannominato il killer clown che rapì, torturò, sodomizzò e uccise 33 persone arrivando ad essere condannato a morte nel 1994. Nella serie, le storie dei due killer vengono raccontate parallelamente infatti, da un lato assistiamo al battesimo del cannibale di Milwaukee avvenuto in carcere e dall’altro ci viene mostrata la condanna a morte del killer clown. Tutto ciò avviene il 10 maggio 1994 sotto un’inquietante e completa eclissi solare. Non si tratta di una scelta stilistica dei creatori ma sembra che i due fatti siano davvero accaduti nello stesso giorno, inoltre le vicende dei due serial killer presentano molte caratteristiche comuni. Secondo molti fan, questa scelta di Ryan Murphy, potrebbe essere non casuale e celare l’intenzione dell’autore di narrare in ogni stagione la storia di un famigerato serial killer. La seconda stagione, dunque, potrebbe narrare i fatti realmente accaduti di John Wayne Gacy. Ovviamente questa per ora è solo un’ipotesi dunque ci toccherà aspettare nuove notizie certe.
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