La rubrica del mese di dicembre è dedicata alla cantautrice inglese Kate Bush, una delle poche voci che ha lasciato un segno nella storia della musica e che ha ispirato moltissime cantanti, tra cui Sinéad O'Connor, Björk, Joanna Newsom.
Anche se le nuove generazioni l’hanno riscoperta attraverso la serie di Netflix, Stranger Things, possiamo dire, senza timore di essere smentiti, che è stata un artista a tutto tondo: cantante, produttrice coreografa. Sebbene oggi alcune sue performance suscitino un fascino onirico e teatrale, quello che desta meraviglia è la sua potenza vocale che riesce estendersi di ben quattro ottave. Poche hanno, come Kate Bush, un timbro così bello distintivo e particolare come, per esempio, Mariah Carey o Whitney Houston che riescono immediatamente a coinvolgere ed emozionare chi le ascolta.
Curiosamente non è stato semplice per lei entrare nel mondo discografico, si dice infatti che a 15-16 anni abbia mandato un demo con una trentina di brani alle più importanti case discografiche dell’epoca, ma senza successo. Finalmente il caso volle che la sua cassetta giungesse tra le mani di David Gilmour (Pink Floyd) che volle accettarsi di persona del talento della ragazzina, si entusiasmò così tanto da convincere i “grandi capi” della EMI a scritturala.
Si vocifera che per i produttori, il suo primo singolo, "Wuthering Heights", avesse pochissime potenzialità di diventare un 45 giri di successo, ma la perseveranza e la caparbietà della cantante, che voleva uscire a tutti i costi con questo disco, fu premiata da un tale successo che tutt’oggi "Wuthering Heights" è il brano che viene alla mente quando si pensa a Kate Bush, un’artista che ha “dipinto” la musica della Gran Bretagna degli anni ‘80 con atmosfere fiabesche, gotiche, ma senza la pretesa di abbandonare del tutto le sonorità del tempo. Tanto è vero che nei suoi brani troviamo un uso massiccio del sintetizzatore digitale Fairlight.
Oggi per molti Kate Bush è considerata una meteora del firmamento musicale, e forse sarà vero, ma se fosse così ben vengano le meteore che hanno saputo farsi apprezzare da musicisti del calibro di Prince, Elton John e David Bowie.
la foto di copertina è stata presa dalla pagina Facebook ufficiale di Kate Bush