C’è amore tra Elly Schlein e il lavoro? Una delle principali critiche mosse alla parlamentare emiliana, candidata alla segreteria nazionale del Pd, è proprio questa: una presunta ‘scarsa’ attenzione alle questioni sociali in favore di tante battaglie sui diritti civili. Eppure, dalle prime dichiarazioni di Schlein sembra emergere un quadro diametralmente opposto.
Nel Pd che l’ex eurodeputata ha in mente restano centrali temi come il salario minimo ed il congedo paritario.
In una intervista all'Avvenire di qualche giorno fa l’esponente dem ha spiegato come si dovrebbe “da un lato intervenire con una legge sulla rappresentanza come dicono i sindacati, dall’altro però dire che sotto una certa soglia non è lavoro, ma sfruttamento. Mi ha colpito l’identikit dei nuovi poveri tracciato dalla Caritas durante la pandemia: una donna tra i 30 e i 40 anni, italiana con due figli. La risposta non può essere togliere il Reddito di cittadinanza, che è l’unico strumento di lotta alla povertà. Migliorarlo sì, ma dobbiamo evitare di far scivolare nella povertà un altro milione di persone".
Durante un appassionato intervento alla sede della Fiom-Cgil di Bologna, in occasione della presentazione de "La scalata dell'Everest in ciabatte" (libro scritto da Primo Sacchetti in cui racconta la battaglia delle lavoratrici e dei lavoratori della Saga Coffee) la Schlein ha sottolineato come “chi oggi partecipa per provare a segnare anche una svolta rispetto a precedenti scelte ha l'animo di guardare oggi a quali possono essere le prospettive che ci diamo". Schlein ha proseguito citando un episodio del libro legato ad una lavoratrice che ha detto: "Io non chiedo altro: chiedo di lavorare perché il lavoro è dignità". La deputata Pd ha legato questa frase al primo articolo della Costituzione italiana affermando che "la nostra Repubblica è fondata sul lavoro. I costituenti e le costituenti avrebbero potuto metterci qualsiasi parola ed hanno messo ‘lavoro’ non perché pensassero che l'unica questione importante è il lavoro - ha sottolineato Schlein - dopotutto abbiamo tutta la prima parte della Costituzione sui diritti fondamentali, però hanno messo lì il lavoro perché c'è una dimensione che è andata spezzandosi in questi anni, anche nella lettura politica"