Violenza sulle donne dello spettacolo: interviene il comitato Amleta

Venerdì, 20 Gennaio 2023 20:57
  

In queste ultime settimane molte donne dello spettacolo hanno denunciato pubblicamente di aver ricevuto abusi e molestie nel corso della propria carriera.

“Se vuoi fare questo mestiere devi essere un po’ più disinvolta, ti devi lasciare andare”, “Vuoi fare l’attrice? Allora non sei tu a decidere cosa mostrare di te”, “Devi esercitarti a sedurre me per riuscire poi a sedurre un pubblico”.

Queste sono solo alcune delle frasi che spesso registi e produttori rivolgono alle lavoratrici dello spettacolo in sede di provino, durante le prove degli spettacoli o in momenti di formazione. In seguito alle vessazioni subite, molte di loro hanno riportato  la propria testimonianza tramite l’associazione Amleta.

“Amleta” è un collettivo femminista, composto da 28 attrici, che supporta e trasmette fiducia a tante donne, permettendo loro di raccontare le molestie subite sul posto di lavoro .

Infatti, dalle esperienze vissute emerge l’esistenza di un ambiente lavorativo che sistematicamente discrimina la presenza femminile ponendo in essere comportamenti violenti o sessualmente inopportuni Ad oggi, sono già molte le lavoratrici che hanno raccontato la propria esperienza e si sono unite alla protesta utilizzando sui social l’hashtag #apriamolestanzedibarbablù, con riferimento alla fiaba in cui Barbablù massacrava le proprie mogli.

Dopo la pubblicazione di queste testimonianze sui social le vittime, purtroppo, hanno dovuto fare i conti anche con il fenomeno di violenza verbale. In particolare, tanti messaggi espressione del “Victim Blaming” , processo psicologico riguardante la tendenza a colpevolizzare le vittime/

Per far risuonare la voce delle donne che hanno avuto la forza di parlare, Amleta ha deciso di non limitare la campagna ai social, ma di estenderla anche tramite conferenze.  Lunedì 16 gennaio a Roma, presso la Stampa Estera, si è tenuta la conferenza “Un Metoo italiano, le attrici italiane alzano il sipario sulla violenza” di Amleta e Differenza donna, in virtù della loro collaborazione per la tutela legale di chi sporge denuncia. In quest’occasione Amleta ha diffuso i dati relativi alle testimonianze raccolte: 223 casi di abusi e molestie di cui 207 riguardano donne (circa il 93%). La maggior parte degli abusi riportati alle associazioni sono commessi da registi (41,26%), colleghi attori (15,7%), produttori (6,28%), insegnanti (5,38%). Tali violenze avvengono soprattutto sui luoghi di lavoro, ma molte anche sul web.

Inoltre, si attesta che è ancora molto frequente la tendenza a sminuire i fatti narrati dalle donne sul luogo di lavoro.

L’idea che chi subisce molestie denunci per trarre vantaggi personali o che sia normale dover sottostare ad abusi in alcuni ambienti, sono convinzioni radicate nella nostra società che portano a giustificare costantemente la violenza. Amleta spiega che, in realtà, molte donne denunciano ciò che subiscono, ma, nonostante ciò, non vengono ascoltate. Altre, invece, non riescono a denunciare subito l’accaduto, ma solo dopo tempo. Anche tale attesa è mal vista dalla società in quanto si crede che sia volta al fine unico di ottenere visibilità. Ma le ragioni sono ben altre La nostra società è ancora permeata dalla cultura dello stupro e il primo passo imprescindibile per combatterla è denunciare gli abusi subiti di ogni genere, compresi quelli in sede lavorativa.

Non si deve avere paura di  combattere soprusi, ma bisogna lavorare giorno dopo giorno per creare la giusta consapevolezza riguardo la gravità di ogni forma di  violenza e per far diminuire il pericoloso fenomeno di colpevolizzazione delle vittime.

Ultima modifica il Venerdì, 20 Gennaio 2023 21:03
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