Cosa hanno in comune Goldrake e la Divina Commedia?
Forse non tutti sanno che tra i celebri robottoni nipponici e la sublime opera
italica c’è un filo conduttore.
Fu il primissimo anime giapponese trasmesso in Italia nel 1978 e da quel momento in poi scoppiò la Mechamania, infatti presero piede nella cultura occidentale gli androidi giapponesi quali Il Grande Mazinga, Mazinga Z, Jeeg Robot, Gundam, Daitarn III e tanti altri.
Dietro questi anime si nasconde il geniale Go Nagai ma dietro di lui si nasconde ancora Dante Alighieri. Com’è possibile vi chiederete voi, bene, il giovane ragazzino Kiyoshi Nagai più conosciuto come GO, lesse la divina commedia illustrata da Gustave Dorè. Inutile dire che ne rimase affascinato e nel 1971 rese il suo primo omaggio ad Alighieri, pubblicando la sua opera prima manga intitolato Mao Dante. La storia narra di un ragazzo che soffre di incubi notturni i quali lo portano ad incarnarsi in un demone il cui nome è Mao Dante e che alla fine della fiera è la reincarnazione del sommo poeta in persona. Il riscontro mediatico non fu di gran successo perciò nel1972 Go Nagai ripetè l’esperimento ma stavolta si ispirò al Lucifero della Divina Commedia e
ne venne fuori uno dei personaggi più eccezioni delle storia dei fumetti. Signor e signori era appena nato Devilman che riscosse un successo enorme a livello globale. Spinto da quest’onda creativa Go Nagai diede sfogo alla sua espressione e nacquero cosi i robot che hanno accompagnato la nostra infanzia e ognuno di questi anime ha nelle varie puntate numerosissimi riferimenti a Dante tant’è vero che i villani di Mazinga sono creature demoniache guidate dal dottor Inferno.
Nel 1994 arrivò l’ ennesimo esplicito omaggio ad Alighieri con la pubblicazione di un adattamento della Divina Commedia illustrata proprio da Go Nagai il quale ispirandosi alle illustrazioni di
Gustave Dorè trasformò il capolavoro della letteratura italiana in un capolavoro manga, riuscendo a fondere la ricchezza culturale e aulica della letteratura classica italiana con il canone energico e vivace giapponese conquistando cosi un pubblico più moderno. Il risultato è l’unione della potenza dei versi italiani con i fantastici disegni di Nagai i quali generano un impatto travolgente nel lettore.
Le tavole ovviamente seguono lo stile del mangaka con un’ accuratezza pari quasi al 100%, se non si tiene conto del fatto che mancano le allegorie, Virgilio ritrova nel purgatorio e la storia di Ulisse è assente. Certo è che la divina commedia a fumetti potrebbe essere un incentivo ad applicarsi se per caso la si sta studiando in questo momento.