Stanco di lavorare? Puoi comprare i contributi, l’INPS ti spiega come fare

In pochi lo sanno, ma l’opzione del versamento volontario dei contributi può rappresentare un aiuto per moltissime persone. Vediamo come funziona.

Questa opportunità viene in sostegno di coloro che non hanno potuto versare i contributi in un determinato periodo di tempo. Parliamo di lavoratori sia autonomi che subordinati, ai quali viene data la possibilità di integrare o recuperare l’ammontare di contribuzione che non è stato versato, in modo da garantire il diritto alla pensione e ad altre prestazioni previdenziali.

Donna stanca del lavoro, logo inps e mano che tiene banconote euro
Stanco di lavorare? Come andare in pensione pagando i contributi (mygenerationweb.it)

Può capitare che, nel corso della carriera, involontariamente non si ha voluto o potuto versare i contributi con cadenza regolare. In un simile contesto, è importante correre ai ripari e tutelare il proprio futuro. Ecco che viene incontro l’opzione del versamento volontario per coprire i periodi di inattività lavorativa o di lavoro non correttamente dichiarato.

Versamento volontario dei contributi, come funziona

Per poter usufruire del versamento volontario dei contributi è necessario adeguarsi ad una specifica normativa amministrativa che regola questa opzione. In genere, il lavoratore interessato a tale modalità, può richiedere l’autorizzazione a procedere per la copertura dei periodi senza versamenti e può scegliere l’importo da versare, purché sia commisurato alla retribuzione precedente o a determinati parametri prestabiliti.

E’ bene prestare attenzione al rispetto delle tempistiche prefissate e al calcolo delle cifre corrette. Commettere errori potrebbe comportare il vedersi precludere l’accesso a future prestazioni. Certamente, si tratta di una misura che apporta numerosi vantaggi al lavoratore: non consente solo il recupero di periodi di retribuzione mancanti ma potrebbe persino garantire l’accesso a pensioni più elevate e protezioni previdenziali più complete. A tal proposito, vale la pena conoscere le modalità per agire prontamente e recuperare la mancanza in essere.

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Pensione, versamento volontario dei contributi: come funziona (Mygenerationweb.it)

Anche se il termine “comprare” non è tra i più appropriati in fatto di contribuzione, possiamo ben affermare che si tratti di una sorta di acquisto di contributi, utile per chi ha interrotto la propria carriera e ha bisogno di colmare la differenza per raggiungere i requisiti necessari alla pensione. Seppur possa trattarsi di una manovra semplice, è in realtà soggetta a molti vincoli e limiti.

Vincoli e limiti dell'”acquisto” volontario dei contributi

Con il versamento volontario dei contributi, un lavoratore può pagarli di tasca propria e recuperare quello che manca per accedere al trattamento pensionistico. Questa misura può essere adottata anche da lavoratori subordinati, seppur sia particolarmente gettonata soprattutto tra i lavoratori autonomi che devono rimediare a buchi contributivi.

Per accedervi è necessario ottenere una specifica autorizzazione da parte dell’INPS, il quale dichiara il soggetto interessato idoneo a proseguire i pagamenti contributivi nonostante l’interruzione della carriera lavorativa. Non è previsto alcun processo automatico: la richiesta dovrà essere inviata tramite il portale istituzionale dell’INPS, a cui si accede con SPID, CIE o CNS. I meno pratici con la tecnologia possono rivolgersi direttamente al patronato più vicino.

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Cosa fare per recuperare anni di mancato versamento dei contributi (Mygenerationweb.it)

Possono usufruire di questa opzione tutti i lavoratori che non svolgono più la loro attività, indipendentemente da quale essa fosse, compresi gli iscritti alla Gestione Separata e i lavoratori con contratti part time. Un requisito obbligatorio ed imprescindibile risiede proprio nella cessazione o interruzione definitiva del lavoro.

Versare in autonomia i contributi: come funziona

Se l’INPS concede l’autorizzazione a procedere, il lavoratore può versare trimestralmente i contributi. Non è prevista la possibilità di effettuare il pagamento in un’unica soluzione e, in aggiunta, è possibile non versare il denaro in maniera continuativa. Sono concesse delle interruzioni ed è possibile riprendere liberamente in seguito poiché non si perde il diritto alla prosecuzione volontaria. In quanto all’importo da considerare, nel 2025 la cifra è fissata a 4141 euro, quindi un aumento rispetto ai 4109 euro del 2024.

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