Agorà

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  E' scomparso il più grande calciatore di tutti i i tempi, è morto oggi a Tigres in Argentina Diego Armando Maradona. Aveva compiuto 60 anni il 30 ottobre. a lanciare la prima agenzia il quotidiano Clarine e dal sud america in pochi minuti la notizia è rimbalzata nelle redazioni…

“Solo nell’oscurità puoi vedere le stelle” così diceva Martin Luter King, e a quanto pare proprio dallo studio delle regioni oscure del nostro satellite condannate al buio eterno, è emersa la possibilità che sia presente più acqua sulla luna di quanto si fosse ipotizzato. Il 26 ottobre alle ore 17:00 la NASA ha annunciato la presenza di molecole d’acqua sulla superficie lunare illuminata dal sole. Gli scienziati hanno chiarito che oltre 40.000 chilometri quadrati di superficie lunare intrappolano l’acqua sotto forma di ghiaccio, in piccole cavità ombreggiate dette trappole fredde. Questi angoli oscuri, inoltre, dovrebbero essere molto più numerosi di quanto ci mostravano i dati precedenti. Anche se l’acqua intercettata è sotto forma molecolare e dunque da ricavare dal suolo, gli studiosi sottolineano che, se l’ipotesi è veritiera, l'acqua sarà più accessibile per bere, come carburante per missili e per tutto ciò di cui la Nasa ha bisogno. Questa in ogni caso risulta essere un’ottima notizia anche in previsione della missione Artemis, che ha l’obiettivo di trasferire l’uomo sulla luna in colonie autonome. In realtà non si è ancora stabilito se sarà possibile utilizzare quest’acqua come risorsa, ma sarà obiettivo degli scienziati riuscire a comprendere se e come sarebbe possibile farlo.

Un gruppo di astronomi dell’università delle Hawaii a Mānoa e dell’università del Colorado a Boulder, hanno reso possibile questa fondamentale scoperta, grazie all’analisi dei dati di SOFIA, un osservatorio aereo con un telescopio infrarosso di 2,5 metri montato su un Boeing747. Anche se già in passato si erano svolte ricerche che ipotizzavano la possibile presenza di più acqua sul satellite, solo adesso, grazie all’impeccabile accuratezza di questa sonda, ne abbiamo avuta la certezza. Nello specifico, SOFIA ha individuato le molecole di H20 nel Cratere “Clavius”, il terzo cratere più grande presente sulla superficie della luna, che si trova nell’emisfero Sud del satellite. L’osservatorio aereo stima inoltre la presenza di 340 grammi d’acqua ogni metro cubo di suolo lunare, intrappolata in tantissimi ma minuscoli serbatoi.

L’affascinante scoperta richiede comunque verifiche certe che, secondo i ricercatori, richiedono un viaggio al cratere Shackleton vicino al polo sud della Luna. Questo enorme cratere raggiunge diversi chilometri di profondità e, a causa della posizione della Luna rispetto al Sole, gran parte della parte interna del cratere è perennemente oscurata. Questo fa sì che le temperature siano molto basse, tanto da accreditare la futura e ipotetica presenza di ghiaccio, che persisterebbe per milioni se non miliardi di anni. L’origine dell’acqua presente sulla Luna resta un mistero ancora analizzabile ma i dati forniti dal telescopio SOFIA rappresentano un ottimo punto di partenza per le ricerche e una visuale speranzosa per ulteriori scoperte future.

 

 

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Siamo arrivati al giro di boa finale di questa edizione estiva di Altaroma, celebrazione ormai nota della moda romana.

Nelle ultime due giornate molti sono stati gli stilisti che hanno fatto sfilare le loro collezioni nella location di Pratibus District, partendo proprio dai finalisti di Who Is On Next?, progetto ormai arrivato alla sua quindicesima edizione, e che anche quest’anno afferma il suo ruolo di scouting project volto a promuovere nuovi talenti. AltaRoma, in collaborazione con Vogue Italia, ha decretato un vincitore per il premio FRANCA SOZZANI: a trionfare, il giovane Federico Cina, che grazie al suo istrionico contrasto di tessuti e stampe ha fatto votare in unanimità l’intera giuria presente.

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La giornata procede con la sfilata di Italo Marseglia, una collezione di una purezza quasi celestiale: abiti bianchi declinati in tutte le sfumature con contorni in pizzo, anch’esso bianco, che danno quel tocco di eleganza che non guasta mai.

Insomma, un mix perfetto e in completa sintonia con il contesto.

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A seguire la sfilata della collezione di Paola Emilia Monachesi, che dopo aver lasciato AU197SM ha creato Pryvice Fashion, un brand tutto suo che con geometrie, decoupage e zip hi-tech ha fatto impazzire tutti gli ospiti.

A quanto si dice la Monachesi non utilizza alcun cartamodello, tutto sarebbe realizzato a manichino e poi scannerizzato per ottenere modelli ancora più personalizzati. D’altronde l’arte del customize ormai ha preso piede anche qui in Italia e non si può certo dire che la riuscita non sia più che buona!

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Infine, la passerella di ROME IS MY RUNWAY #1, una nuova iniziativa promossa appositamente per questa edizione estiva della Settimana della Moda di Roma, che pone sotto i riflettori i brand locali con sfilate collettive di designer provenienti dalla regione Lazio. Beh, una ventata di aria fresca per le vecchie generazioni e uno sguardo al futuro per tutte quelle che verranno.

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Le foto sono state scattate dall'autrice dell'articolo.

Il 4 Luglio scorso si è dato il via alla Fashion Week Romana targata AltaRoma. Non solo una Fashion Week che mette in luce i migliori talenti italiani emergenti della città eterna, ma una vera e propria manifestazione che riempie di creatività il cuore pulsante della capitale.

Anche per questa edizione, come per la precedente di Gennaio, è stata scelta come location per l’evento il Pratibus District di Viale Angelico.

Il primo giorno di sfilate viene interamente dedicato alle Accademie di Belle Arti: da quella di Frosinone a quella di Napoli e del Lusso di Milano, per poi arrivare alla capitolina Accademia di Belle Arti di Roma.

Una prima giornata PER i giovani e che ai giovani è completamente ispirata.

Lunghi maglioni oversize ne fanno da padrone, azzardando molto su colori, patchwork e texture.

Una passerella, in particolare, ha catturato però l’attenzione di tutti.

Una copertina per questo articolo non lasciata puramente al caso: sto parlando della collezione dedicata alla “diversità” messa in scena da una delle Accademie in calendario e che ha portato a sfilare persone con problematiche fisiche di ogni genere: dal ragazzo senza una gamba, ad una coppia di bambine albine.

Un messaggio molto forte e di impatto che non è riuscito a passare inosservato. Una diversità che ci vuole far intendere come tutti in realtà

siamo così uguali di fronte alle sfide che la vita ci riserva.

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Passiamo ora alla seconda giornata di ieri, dove due ragazzi, Dassù e Pasquale Amoroso, talenti scoperti grazie alla scorsa edizione di Showcase, erano in programma con la loro collezione P/E 2020 “I Am Whast I Am”, completamente ispirata alla cultura punk con abiti in nylon fluo e vernice. Insomma, una scarica di adrenalina non indifferente.

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Non poteva poi di certo mancare l’Atelier Persechino, che con una sfilata di una raffinatezza più unica che rara, ha lasciato gli ospiti a bocca aperta.

Abiti che vanno dal bianco, al viola, creano quel distacco che mai disturba e rendono, anzi, l’abito ancora più aggraziato.

D’altronde non ci meravigliamo: il marchio firmato da Sabrina Persechino risulta sempre essere all’altezza di ogni passerella!

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“Pitti Uomo 96”

Giugno 15

Si è concluso ieri il salone fiorentino del menswear più famoso e atteso degli ultimi anni: Pitti Uomo 96.

Come ogni anno la kermesse è ricca di personaggi di ogni genere e gentlemen da tutto il mondo, che, per l’occasione, si riuniscono nella location in Fortezza da Basso nella città di Firenze.

La manifestazione, iniziata l’11 Giugno, ha visto passare in città una quantità infinita di mise, che, stravaganti o meno, hanno fatto parlare di sé. La parola d’ordine? RIFLETTORI. Esatto, perchè tutti, da ospiti del mondo dello spettacolo e del cinema a influencer, hanno come unico scopo quello di essere paparazzati dal fotografo di turno che, diciamoci la verità, trova pane per i suoi denti.

Giacche con stampe a righe, camicie in seta, occhiali tartarugati, colori al limite del sobrio e cappelli da gondoliere, ne hanno fatto da padrone, e non venitemi a dire che per un uomo è difficile avere tante cose nel proprio armadio perché questa teoria è stata totalmente respinta!

Pitti Uomo è da sempre stata considerata universalmente come la fiera dell’eleganza maschile ed è proprio questo il mood che si segue a tutti i costi, spesso con abbinamenti eccentrici, altre volte con look centratissimi e “must-have”.

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Molti erano i brand ospiti all’interno della Fortezza, con capi sempre giusti e per le occasioni giuste. Interi padiglioni e negozi dedicati alla moda uomo del momento: American Vintage, Best Company, Bikkembergs, Spektre, Borsalino, Fila e tanti altri, che esibivano le anteprime delle loro nuove collezioni al pubblico.

Tutto era al suo posto: ogni spazio curato nel minimo dettaglio, il personale cordiale e attento, insomma, dall’esterno all’interno si respirava l’aria incontenibile della passerella.

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Ora non ci resta che attendere e cercare di carpire quali potranno mai essere le tendenze che accompagneranno la prossima edizione, con l’augurio che si vada sempre migliorando.

Le foto all'interno dell'articolo sono state scattate dall'autrice Camilla Greco.

Da qualche parte, qualcosa di incredibile è in attesa di essere scoperto.
Così diceva l’astronomo Carl Sagan e oggi arriva un’ulteriore conferma di quanto da lui affermato.

È la prima volta nella storia, infatti, che si è riusciti a fotografare l’orizzonte degli eventi di un buco nero. Si tratta di un evento importantissimo perché questa fotografia rappresenta la prima prova diretta dell’esistenza dei buchi neri, mentre fino ad ora vi erano solo prove indirette.

Il protagonista è il buco nero M87, che si trova al centro della galassia Messier 87 A e a 55 milioni di anni luce da noi.
Scattare una foto non è mai stato così difficile: due anni di lavoro, otto diversi telescopi e l’analisi di circa 4 petabyte di dati, ma gli astronomi dell’Event horizon telescope consortium ci sono riusciti.
Il risultato però è un grande successo per la scienza, un’ulteriore conferma la teoria della relatività di Einstein e – sicuramente – l’inizio di nuove indagini.




Link alla foto: https://www.wired.it/scienza/spazio/2019/04/10/foto-buco-nero-prime-immagini-sagittarius-a-via-lattea-diretta/

Le elezioni europee di maggio si avvicinano. Fino alle ore 16 di oggi sarà possibile depositare al Viminale il simbolo del proprio partito e gruppo politico. Ma in Italia, Paese creativo e fantasioso, non mancano simboli, partiti e gruppi alquanto singolari. Al di là dei due partiti di maggioranza, M5S…

Siamo giunti alla partita finale di questa 69° edizione del Festival di Sanremo, dove i protagonisti si sono letteralmente sbizzarriti e sfidati a colpi di eleganza e trash.

In apertura di serata troviamo una Virginia Raffaele potremmo dire quasi accecante, con un lungo abito nero nella parte superiore e rosso fuoco nella parte inferiore firmato Giorgio Armani Privè. Molti lo hanno definito eccessivo e non adeguato; altri lo hanno incoraggiato apprezzandolo per quell’assurdo tocco di colore che propriamente appartiene alla personalità della conduttrice: un rosso così acceso come lo spirito travolgente che, di diritto, aderiscono con l’estrema simpatia della Raffaele.

Virginia bene, ma non troppo!

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Arriviamo ora al tutto d’un pezzo (ma forse anche meno in questa edizione Sanremese), Claudio Baglioni, che per le prime ore della serata finale decide di indossare un completo “total white”, sempre ineccepibilmente firmato Ermanno Scervino, che anche quest’anno ha deciso di curare la sua intera immagine da Festival.

Prevedibili le reazione del web, soprattutto quelle del popolo di Twitter: molti lo hanno omaggiato con l’esclamazione “Evviva lo sposo!”, altri ancora lo hanno paragonato al gelataio sottto casa.

Insomma Claudio, il successo non è stato assicurato.

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In gara invece troviamo una Paola Turci che questa volta sceglie una corta tutina nera accompagnata da una giacca oversize, tutto esclusivamente firmato Dsquared2. Un look che non ha destato troppe polemiche, e che,

al contrario, è piaciuto parecchio per il portamento e la totale mancanza di volgarità nell’indossarlo. Brava Paola!

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In conclusione abbiamo una Anna Tatangelo davvero radiosa.

Un outfit che ha allontanato a miglia di distanza qualsivoglia haters. L’interprete sceglie per l’occasione un lungo abito di velluto blu notte Atelier Emè che ha lasciato senza parole tutti i presenti, pubblico da casa compreso. Il tutto accompagnato da un paio di meravigliosi e scintillanti orecchini Ottaviani che le cadevano fino alle spalle. Stile impeccabile.

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Link alle immagini:

 

Siamo giunti agli outfit della terza e quarta serata di questa 69° edizione del Festival di Sanremo e possiamo dire, con estrema certezza, che l’eleganza non ne ha fatto proprio da padrona, ma non perdiamoci in chiacchiere e andiamo a vedere quali sono stati i look (stravaganti o meno) di queste ultime due serate:

In apertura della serata di Venerdì troviamo una radiosa Virginia Raffaele, che punta sulla purezza del bianco firmato Gianbattista Valli.

Un lungo abito stile impero che ricorda un po' la famosa Marylin Monroe nel film “Quando la moglie è in vacanza” (lunghezza dell’abito a parte).

I gioielli Chopard le danno quel tocco di femminilità in più, anche se il trucco così marcato tra labbra e occhi, stona un po' con il candore dell’intera mise.

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Passiamo poi alla super ospite della terza serata: la grintosa Alessandra Amoroso, che per l’occasione sceglie di indossare un look firmato Dolce&Gabbana che però decisamente non ha messo tutti d’accordo.

L’estrema giacca di piume ha difatti sbizzarrito il popolo del web che addirittura la paragona con meme divertenti al personaggio del Trono di Spade Jon Snow.

Beh Ale, diciamo che potevi fare di meglio!

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Nella quarta serata di ieri invece lo scintillio ne è stato il protagonista assoluto (forse anche un po' troppo): Virginia Raffaele, con un abito monospalla Philosophy di Lorenzo Serafini, incanta tutti.

Un abito che sembrava fatto a posta per lei e che indossato non ha deluso minimamente le aspettative.

Capelli sciolti e trucco quasi inesistente, sono stati molto apprezzati dal grande pubblico donandole un’aria garbata e raffinata.

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  È ora arrivato il momento del “dirottatore” artistico come lui ama definirsi, Claudio Baglioni, che decide di indossare un abito argento firmato Ermanno Scervino, forse per riuscire ad eguagliare l’eleganza dell’anno scorso di Pierfrancesco Favino che in una delle cinque serate del Festival decise di indossare anch’egli un abito color argento, ma che, diciamoci la verità, era proprio tutt’altra cosa in fatto di resa.

Quello di Baglioni è stato uno degli outfit maggiormente criticati dal web, che per ragion ovvie, è stato comparato addirittura all’interno di una borsa frigo.

Claudio forse questa scelta non è stata proprio un’idea brillante!

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In conclusione abbiamo Einar, che con un completo Dolce&Gabbana ci delizia a livello di sobrietà. Non da meno lo è stato però uno dei due suoi accompagnatori di duetto: Simone Baldasseroni in arte Biondo, che con un completo tempestato di swarovski di certo non è passato insosservato..

Sarà finita qui l’eccentricità, oppure ci dovremmo aspettare un’ultima puntata a colpi di kitch? Staremo a vedere.

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