Ci risiamo. Abbiamo assistito all'ennesima tragedia che si sarebbe potuta evitare se fossero state attivate precise precauzioni, come afferma Alessio Feniello, padre di una delle vittime, da parte di chi doveva gestire l'emergenza sul territorio. Sono state sottovalutate le previsioni meteorologiche che, includendo anche il rischio valanghe, avrebbero dovuto portare alla chiusura momentanea della struttura.
Nel pomeriggio di Mercoledì 18 Gennaio, una valanga si è abbattuta sull'hotel Rigopiano, struttura alberghiera a quattro stelle, in cui erano ospitate quaranta persone, tra cui quattro bambini, ventotto ospiti e dodici dipendenti, compreso il titolare Roberto del Rosso e il rifugiato senegalese Faje Dane; di tutte queste persone solo undici se ne sono salvate.
Oggi sappiamo che, dieci ore prima della slavina, dall’hotel era arrivata alle autorità una mail con una richiesta di soccorso; mail purtroppo sottovalutata perché ritenuta meno importante rispetto alle molte richieste di aiuto che, a causa del terremoto e della forte nevicata, arrivavano di continuo. Il Procuratore Tedeschi, sulla base delle informazioni in suo possesso, ha dichiarato che l'hotel era in possesso di tutte le autorizzazioni, eppure si è saputo dalla mappa geomorfologica dei bacini idrografici della regione Abruzzo che l'albergo era stato costruito sopra colate e accumuli di detriti preesistenti, compresi quelli di valanghe. C'è da chiedersi se la natura sia matrigna o se siano i suoi figli irresponsabili. La risposta è ovvia. Ma non vogliamo tornare a parlare, come è già stato sottolineato in un precedente articolo, della prevenzione del territorio, perché in questo momento il pensiero è tutto rivolto alla compassione per le vittime e per i loro parenti.
Certo c'è stato un momento di speranza e di gioia nel vedere bambini uscire da quell'inferno, che purtroppo non ha ripagato la profonda angoscia e il senso di smarrimento che si prova pensando a questa tragedia.
Ci sarà di sicuro un'inchiesta per valutare eventuali responsabilità, tutto affidato a testimonianze, acquisizioni, documenti ed autopsie; ma ci sarà verità e giustizia per le vittime ingiustamente strappate ai loro cari, molti dei quali sono convinti che il ritardo dei soccorsi abbia ingigantito il dramma?