Delitto di Pontelangorino: adolescenti allo sbando?

Sabato, 21 Gennaio 2017 13:52
  

Dopo solo un giorno di indagini è stato risolto il caso del duplice omicidio di Pontelangorino, piccola frazione di Comacchio, consumato a spese di Salvatore Vincelli e della moglie, Nunzia Di Gianni.

Le modalità di questo delitto sono apparse atroci, ma ancora più atroce è il sapere che il committente è stato proprio il figlio della coppia, che è riuscito a convincere un suo fraterno amico a commettere il reato.

I due adolescenti, alla presenza degli inquirenti, sono caduti in molte contraddizioni e alla fine, crollati, hanno ammesso il massacro.

Non sono certo questi i primi adolescenti "diabolici", ma solo gli ultimi in in ordine di tempo.

Tra i casi più eclatanti ricordiamo “i fidanzati di Ancona”, che nel novembre del 2015 uccisero i genitori di lei; “i fidanzatini di Novi Ligure”, che nel 2001 uccisero la madre e il fratellino di lei; Pietro Maso che, nel 1991, insieme ai suoi amici uccise i genitori; Doretta Graneris che, nel 1975, insieme al fidanzato uccise tutta la famiglia.

Partendo dal presupposto che l’adolescenza sia un periodo di transizione tra la pubertà e la fase adulta in cui si comincia a modellare il proprio io, in cui si ha voglia di indipendenza, di trasgredire alle regole imposte dalla famiglia e dalla scuola, in cui si ha voglia di stare continuamente con i propri coetanei a cui confidare le proprie “pene”, possiamo affermare che questa è un età di sana ribellione che fa parte del percorso evolutivo di ogni persona. Ma questi assassini-minorenni, volendo tutto e subito, in preda ad un cortocircuito mentale, non riuscendo a tenere a freno le loro voglie, le loro ambizioni, le loro smanie, hanno superato il confine imposto dalla legge e dalla morale e hanno pensato bene di eliminare i loro problemi con gesti estremi, senza pensare alle conseguenze affettive, sociali e giuridiche a cui portava il loro agire, un agire spesso attribuito a presunte infermità mentali che appaiono come vie di fuga giuridiche per ottenere pene più lievi.

Alcuni incolpano la società attuale di essere precipitata in un degrado morale e di aver, di conseguenza, alterato drammaticamente gli equilibri all'interno delle famiglie mettendo in discussione i ruoli da sempre stabiliti.

E se tuttavia ogni generazione è accusata da quella precedente di essere irrispettosa, svogliata, pretenziosa, egoista e sopratutto di non aver valori, dobbiamo tener presente che questa cantilena si ripete da secoli:  O tempora, o mores (Cicerone).

E se quelli della gioventù bruciata furono costretti ad andare in Vietnam, quelli della generazione successiva, gli hippies, con la loro ribellione pacifica costrinsero l'establishment a fermare la guerra; e gli angeli del fango sono i nipoti di coloro che andarono alla conquista dell'Impero.  

L'attuale gioventù è molto impegnata nel volontariato, è sveglia e si rifiuta di essere etichettata “bambocciona” per cause non ad essa imputabili.

Ma riguardo agli assassini-adolescenti non sarà il caso di parlare di egoismo, di cattiveria, di crudeltà ed empietà?

Nel loro caso non si può parlare di prevenzione, poiché sono apparentemente simili a tutti gli altri coetanei e risulta difficile per un non addetto ai lavori capire cosa c'è sotto certi comportamenti estremi ed inspiegabili, l'unica cosa certa è che debba esserci una punizione giusta ed equa, accompagnata da un percorso di rieducazione che permetta loro di rielaborare i loro sentimenti e le loro esperienze per poter sviluppare una nuova identità ed essere, in seguito, reinseriti nella società senza avere né provocare problemi.    

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