Contro la sessualizzazione della ginnastica: le atlete tedesche abbandonano i body alle Olimpiadi

Giovedì, 29 Luglio 2021 17:16
  

A partire dallo scorso 23 luglio sono iniziate le Olimpiadi di Tokyo 2020 durante le quali, quest’anno, la squadra di ginnastica femminile tedesca ha deciso di rinunciare ai classici body aderenti e sgambati. Le atlete hanno invece optato per una tuta pratica, comoda e coprente fino alla caviglia, che non vincola in alcun modo l’esecuzione degli esercizi. Le giovani credono che questo abbigliamento sia molto più comodo e non dia spazio alle attenzioni sessuali. Spesso durante le esibizioni i body tradizionali si spostano a causa dei movimenti e lasciano vedere più del dovuto inoltre, e i body non possono essere sistemati durante le gare, pena la riduzione dei punti. Queste regole fanno sentire alcune atlete a disagio e non libere di compiere comodamente i propri movimenti.

 

Di recente, dunque, la ginnasta tedesca Pauline Schafer ha pubblicato su Instagram una foto del team tedesco che indossa le nuove tute, chiedendo ai suoi follower se gradissero questo cambiamento. Lo scopo di tale foto è andare contro la sessualizzazione della ginnastica, senza proteste ma solo compiendo questo piccolo cambiamento in modo simbolico, per far riflettere gli osservatori.

La decisione di indossare le tute anche alle Olimpiadi è stata unanime, grazie anche al supporto degli allenatori e della Federazione tedesca di ginnastica. In realtà, le ginnaste hanno gareggiato con questo nuovo abbigliamento già ad aprile ai campionati europei di Basilea, dopo che la Federazione internazionale di ginnastica ha dato l’approvazione per indossare tute lunghe purché il colore corrisponda a quello del body. Nonostante la necessità di una divisa comune per ogni squadra, è importante per le atlete poter gareggiare in libertà e sicurezza e dimostrare che ogni donna deve avere la facoltà di decidere cosa indossare per sentirsi serena, anche mentre pratica uno sport.

 

Questo gesto rappresentativo da parte delle ginnaste tedesche esprime l’opinione comune di tantissime atlete, ma è anche una chiara presa di posizione in seguito a quello che è accaduto pochi giorni fa alla squadra femminile norvegese di beach handball. La squadra, infatti, ha ricevuto una multa di 1.500 € per aver violato delle normative scegliendo di indossare dei comodi pantaloncini, invece degli slip del bikini previsti durante una partita del campionato europeo.

 

In particolare, però, il gesto delle tedesche vuole dare un segnale forte contro ogni forma di abuso nei confronti delle atlete. Di questi abusi, purtroppo, se n’è avuta testimonianza anche durante questi ultimi anni; per esempio durante le attuali olimpiadi, la sportiva Simone Biles si è ritirata perché non ha più retto lo stress psicologico causato dagli abusi passati che ha subito dal medico della nazionale statunitense di ginnastica. Più volte queste donne sono state costrette a sopportare molestie inappropriate, che le hanno danneggiate psicologicamente e dunque nel rendimento. L’abbigliamento sportivo dovrebbe garantire dinamicità e soprattutto tranquillità al fine di eseguire una corretta e soddisfacente esibizione, senza temere che l’occhio dell’osservatore esterno possa soffermarsi su dettagli non riguardanti l’ambito sportivo.

 

 

 

 

 

 

Link alla foto: https://sm.mashable.com/t/mashable_it/photo/default/copia-di-copia-di-copia-di-senza-titolo_kg8q.960.png

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