Tartarughe marine a rischio: è tempo di intervenire

Sabato, 14 Agosto 2021 14:50
  

La biodiversità continua ad essere in pericolo e sta diminuendo notevolmente negli ultimi anni. Le pressioni che guidano questo declino si stanno intensificando infatti, si verificano sempre di più la perdita e frammentazione degli habitat, i cambiamenti climatici, l'eccessivo sfruttamento delle risorse, l'inquinamento. Queste sono solo alcune delle minacce principali che stanno danneggiando gli ecosistemi naturali. In tutto il mondo un milione di specie di piante, insetti, uccelli e mammiferi sono minacciate di estinzione e ogni giorno si estinguono fino a 200 specie. Questo è il decennio cruciale per fermare la perdita di biodiversità, proponendo, ad esempio, l'aumento del numero di aree protette marine e terrestri nel mondo. In particolare l'inquinamento e le attività umane stanno danneggiando gli ambienti vitali di tantissimi animali, tra questi ad esempio quelli delle tartarughe.

 

Nel mondo esistono sette specie di tartarughe marine e sono tutte a rischio di estinzione. La plastica e i rifiuti minacciano sempre più la sopravvivenza delle tartarughe marine e rappresentano una vera trappola evolutiva. Studi approfonditi hanno dimostrato come l'inquinamento da plastica abbia interferito con un adattamento utile alla sopravvivenza di questa specie animale; l'habitat che prima assicurava una maggiore sopravvivenza, ora ha effetti negativi. Le tartarughe marine, dopo la schiusa, si sono adattate per entrare nella zona oceanica o nelle acque neritiche dove crescono fino alla maturità. Di solito questi habitat sono ideali per il loro sviluppo ma l'introduzione di detriti di plastica ha messo a rischio l'intera specie. Sono numerosi i casi di animali marini che sono rimasti imprigionati nella plastica o che, dopo averla ingerita, subiscono lesioni o muoiono. Le tartarughe, inoltre, sono sensibili al disturbo del turismo nelle aree di riproduzione e soffrono della pesca accidentale (bycatch) che le compromette notevolmente.

 

La plastica sulle spiagge modifica anche le nidificazioni perché, quando la mamma tartaruga depone sulla sabbia le sue uova e sono presenti dei frammenti di plastica, non si mantiene la stessa umidità e si modifica la temperatura dell'animale, con ripercussioni sullo sviluppo e sulla schiusa. Per fortuna, in queste circostanze, interviene il WWF o associazioni specializzate che ripuliscono le spiagge con volontari che soccorrono le tartarughe e cercano di favorire la schiusa delle uova.

 

Purtroppo, questo non basta ed è necessario sensibilizzare le persone in materia perché, se la costa e il mare fossero in buone condizioni, allora le tartarughe avrebbero maggiori probabilità di sopravvivere. Per aiutare le tartarughe è necessario prendersi cura dei mari e delle spiagge, evitare e denunciare il consumo di prodotti derivanti dalle tartarughe come elementi decorativi o addirittura carne, poiché questo consumo è illegale (benché in alcuni paesi avvenga). L'uomo deve soprattutto prestare maggior attenzione ai rifiuti che lascia ingiustamente sulle spiagge; una piccola attenzione da parte di ognuno di noi potrebbe salvare questa specie e tante altre che hanno visto i propri habitat distrutti dalle attività umane.

 

 

 

 

 

Link all'immagine originale: https://www.siciliafan.it/wp-content/uploads/2017/03/53458732.jpg

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