Si chiude la 38esima edizione del Cinemed, con l’assegnazione dell’Antigone d’Or (massima onorificenza all’interno del Festival), al lungometraggio di Jo Sol, Vivir y otras ficciones (Living and other fictions). Un film audace, che rivendica il diritto alla sessualità per i portatori di handicap e che ci invita a riflettere sul concetto di “anormalità”. Ad annunciare il vincitore dell’Antigone d’Or, l’ospite d’onore e presidentessa della giuria Laetitia Casta.
La partecipazione italiana al festival è stata di un certo rilievo. Tra i lungometraggi in competizione sono stati presentati Fiore di Claudio Giovannesi e Al di là del risultato di Emanuele Gaetano Forte, vincitore del Prix Etudiant de le Première Œuvre. Tra le anteprime, il film-documentario su Rocco Siffredi, Rocco, Banana di Andrea Jublin e Une jeune fille de 90 ans di Valeria Bruni Tedeschi. Per la competizione 'documentari': I Cormorani di Fabio Bobbio. Per la selezione 'cortometraggi Panorama': Frontiere di Paolo Zucca. Infine, gli omaggi ai grandi registi, con l’esposizione fotografica di Mauro Bolognini e le pellicole restaurate di Ettore Scola.
La grande festa della serata di chiusura è iniziata con la proiezione del cortometraggio En moi (In me), prima regia per Laetitia Casta, che sembra non aver deluso le aspettative del pubblico. Una mise en abyme del cinema in cui un regista si reca all’Opéra di Parigi per girare il suo prossimo film, ma il suo genio creativo si ripiega su se stesso creando allucinazioni e strani effetti ottici. A seguire, la proiezione della copia restaurata di Brutti sporchi e cattivi di Ettore Scola. Ancora una volta l’Italia, ancora una volta popoli che si incontrano e che si riconoscono nella stessa magica cultura del cinema.
